fashion after Fashion at MAD

Il Museum of Arts and Design (MAD) di New York presenta “fashion after Fashion”, una mostra che cerca di ridefinire il termine “Moda” presentando l’opera di sei team di designer che ci stanno ragionando e ci fanno riflettere sulla moda. Aperta fino al 6 agosto 2017
Con alcuni dei più innovativi lavori realizzati nel contesto della moda contemporanea, con nuove commissioni di Eckhaus Latta e Alexa Karolinski, ensæmble, Lucy Jones,
Ryohei Kawanishi, Henrik Vibskov e SSAW Magazine, “fashion after Fashion” si concentra su installazioni site-specific per offrire un’esperienza immersiva, affettiva e
mentalmente stimolante. Senza manichini, la mostra considera la moda come un campo di pratica ampio che è determinato dal concetto e dal contesto, incorporando performance, fotografia, video e scultura.
La mostra usa il termine “moda” (in minuscolo) per segnalare un processo più riflessivo, interessante e creativo che non è determinato esclusivamente dal commercio e dalle tendenze del momento. I designer inclusi nella mostra mettono in discussione lo stato e la natura della “Moda” (in maiuscolo) e sfidano alcuni dei suoi principali costrutti, tra cui il mito del designer individuale come autore, prodotti a breve termine e prodotti come merci, questioni di genere, corpi ideali e rifiuti.
“Presentando opere commissionate appositamente, non vestiti e manufatti, la mostra esegue un ethos attuale nel design”, ha detto il curatore Ilari Laamanen. “L’attenzione è accesa
sulle pratiche collaborative e interdisciplinari. Sottolineiamo il processo, non il prodotto”.
La moda è uno sforzo condiviso tra creatori, produttori e portatori, un messaggio fondamentale del film appena commissionato a Eckhaus Latta e Alexa Karolinski. Costruito in un bagno, Coco presenta un cast diverso per età, genere e razza, che indossano abiti della collezione autunno / inverno 2018 di Eckhaus Latta mentre rispondono alle domande di un mazzo di carte. Le loro risposte ci ricordano che la moda può esistere all’interno delle interazioni intime ed empatiche tra sconosciuti e amici, piuttosto che come un semplice sottoprodotto della nostra cultura visuale ipersaturata e di consumatori.