Modelli circolari

Riutilizzando in modo creativo la risorsa più abbondante al mondo – i rifiuti –, Arthur Huang inventa venti nuovi materiali al mese, con applicazioni che spaziano dal tessuto all’architettura. Il suo packaging-zainetto per la riedizione della Air Max di Nike è un capolavoro
Arthur Huang è ingegnere strutturista, architetto e pioniere delle soluzioni di economia circolare nel settore dei materiali edilizi, specializzato in applicazioni del riciclo dei rifiuti post-consumo che favoriscono il passaggio dal consumo di massa a un modello circolare chiuso. Nel 2005 ha fondato Miniwiz, società che si occupa di riciclo creativo e innovazione nel riuso dei rifiuti domestici e industriali, con lo scopo di risolvere il grande dislivello esistente tra sostenibilità, riciclo e coscienza ecologica, e la situazione negativa del mercato reale a causa della carenza di applicazioni economicamente realizzabili. Sotto la guida di Arthur Huang, Miniwiz ha ampliato i confini al di là ogni attesa, vincendo l’Earth Award nel 2010 e il Wall Street Journal’s Asian Innovation Award nel 2011. Nel 2015, ha ricevuto dal World Economic Forum il titolo di Technology Pioneers, in riconoscimento delle potenzialità del settore industriale emergente in cui Miniwiz è in prima fila e del positivo influsso delle sue innovazioni sul cambiamento e sull’adeguamento dei modelli di consumo mondiali.
Giorgio De Mitri: Quali sono i vostri principali campi d’intervento e le idee che vi guidano?
Arthur Huang: La nostra impostazione si ispira alla bio-mimicry. Cerchiamo sempre di usare geometria e software ingegneristico, mettendo a frutto tutti i dati materiali che abbiamo ricavato negli anni. Inventiamo circa venti nuovi materiali al mese usando la risorsa più ricca del mondo: i rifiuti.
G.D.M.: L’attenzione al riuso creativo permea tutti i vostri lavori, che si tratti di collaborazioni con aziende oppure di progetti d’architettura.
A.H.: L’architettura è la nostra specialità fondamentale, la nostra passione. Abbiamo realizzato progetti che hanno vinto concorsi in quindici Paesi del mondo, ma contemporaneamente lavoriamo con una serie di importanti e noti marchi di livello mondiale, contribuendo a ridefinire e riconcettualizzare la loro identità e le loro esperienze interne. A partire dal 2014, abbiamo lavorato a stretto contatto con i progettisti della Nike per sviluppare materiali innovativi, creati a partire da schede madri e carrozzerie di computer, destinati ai clienti di NikeLab, punti di vendita che dimostrano le potenzialità del riuso dei materiali. Cerchiamo sempre di forzare i limiti: in questo caso abbiamo cercato di ottenere il massimo delle prestazioni e dell’estetica insieme con un basso impatto ambientale.